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Casa Broner, la moderna finca ibizenca

L’architettura di Broner è la sintesi tra le antiche tecniche costruttive ibizenche e i principi del modernismo, progetto capace di riassumere i “cinque punti” di Le Corbusier. La ricerca dell’abitare in questa struttura si fa spazio interiore, un’intima connessione con la natura

Può la modernità racchiudere tutto il pragmatismo della vita rurale? L’architetto e pittore Erwin Broner cercò a lungo questa risposta dopo aver scoperto l’autenticità della realtà ibizenca negli anni ‘30. L’aspetto che lo affascinò maggiormente della dimensione rurale fu la finca ibizenca, la tipica casa dell’isola, abitazione che ottimizza gli spazi al servizio di una vita di sussistenza, connessa all’ambiente che la circonda. 

Spazi che prediligono la sintesi e la funzionalità degli interni e delle aree esterne, adibite al lavoro agricolo e all’allevamento: pianta quadrata, muri spessi puntellati da porte e finestre minimali per preservare il fresco in estate e il calore del focolare in inverno, e tetti piani per raccogliere la scarsa acqua piovana. Erano i contadini stessi a costruirle, utilizzando pietre e materiali locali, tramandando il sapere edile di generazione in generazione. Nessun vezzo creativo tradisce l’estetica di queste strutture dell’utile che si ripetono seguendo lo stesso schema e con identica funzionalità: le loro geometrie elementari spuntano nell’elegante candore del bianco perfettamente integrate nel paesaggio di Ibiza. 

Per Broner l’architettura primordiale ibizenca è un’ispirazione, e la considera in linea con i concetti alla base del pensiero degli anni Sessanta: un parallelismo tra antico e moderno che all’inizio del decennio trova espressione nel progetto di Casa Broner, appollaiata sugli scogli del quartiere di Sa Penya della Città di Ibiza, proprio sulla scarpata che delinea l’estremità di quest’area urbana, una posizione privilegiata che permette al suono del mare di inondare tutte le stanze, una delle molteplici suggestioni che la natura regala in questa architettura che tanto racconta dell’isola.

Casa Broner, l’incontro tra antico e moderno

Nei primi anni Sessanta, Broner acquista un lotto di terra a Sa Penya, luogo ideale per applicare l’idea che lo ispira, capace di unire i principi dell’architettura moderna al fascino della primitiva e vernacolare casa ibizenca. Si parla di “modernità arcaica” che razionalizza gli spazi creando degli ambienti emozionali connessi alla natura e al mare: togliere per aggiungere significati, seguendo un progetto accuratamente studiato in ogni minimo dettaglio e particolare. 

Broner applica i “cinque punti” di Le Corbusier rivisitandoli in chiave rurale: i “pilotis”, i pilastri, soluzioni di architettura moderna, per lo più di cemento armato, che sorreggono un edificio, isolandolo dal terreno; la pianta libera; la facciata libera; la finestra a nastro che permette di godere della vista panoramica sul mare, e il tetto-terrazza. Casa Broner è infatti sormontata da un tetto giardino. 

Il patio di ingresso è un elemento fondamentale della struttura. Lo spazio viene accuratamente studiato da Broner: riprende quello delle finche ibizenche nelle quali l’accesso è mediato da una loggia d’ingresso che funge da membrana tra interno ed esterno, casa e ambiente. L’architetto, sempre nell’ottica di rispettare il binomio uomo-natura, applica il concetto nel suo progetto strutturando il patio allo stesso modo. Anche i complementi d’arredo sono ispirati a questo obiettivo, le sedie per esempio, presentano uno schienale con la giusta inclinazione per guardare il mare dagli spazi interni. 

La struttura

Casa Broner è strutturata su due piani: abitazione al piano superiore e studio nella parte inferiore, terrazza e giardino. Il primo piano della casa si presenta come un grande open space dove la zona notte è separata dalla zona giorno solo da una parete. Si accede tramite le scale alla parte inferiore, affacciata sul mare da una porta finestra. Questo è lo spazio dove Broner realizza il suo place to be, dove approfondire ricerche, concepire idee e sviluppare nuovi progetti. Qui ogni elemento di arredo è frutto del suo genio e creatività, nonché massima espressione delle sue abilità nel campo della falegnameria.

Dopo la morte dell’architetto, la moglie Gisela dona l’intera proprietà al comune di Ibiza, con tutti gli oggetti che appartengono a questo spazio: dai mobili ai disegni, tutti complementi che continuano a descrivere la sua ricerca, e non solo. All’interno troverete oggetti personali, dischi e libri dell’architetto pittore, artista visionario che seppe raccontare l’isola nel profondo. 

ORARI DI APERTURA:

Dal 1 maggio al 30 settembre:

Da martedì a domenica dalle 10:00 alle 13:30.

Da martedì a venerdì dalle 17:00 alle 20:00.

Chiuso il lunedì e i giorni festivi.

Dal 1 ottobre al 30 aprile:

Da martedì a domenica dalle 10:00 alle 13:30.

Da martedì a venerdì dalle 16:00 alle 18:00.

Chiuso il lunedì e i giorni festivi.

Ingresso gratuito.

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