Blog

Museo Etnografico di Ibiza, un viaggio nella storia dell’isola

Gioielli lucenti, abiti di un tempo, e ancora strumenti, attrezzi e antichi saperi della vita contadina. L’antica Can Ros a Santa Eulària des Riu custodisce preziose testimonianze, memorie del passato come un eterno presente che raccontano l’identità ibizenca

È facile immaginare la vita di un tempo al Museo Etnografico di Ibiza. Usanze e tradizioni, persino i desideri delle giovani che indossavano le bellissime emprendadas, le collane-corpetto delle feste che presenziano principesche nelle sale di Can Ros, antica finca a Santa Eulària des Riu. Tutto quello che è custodito in questo luogo ha un significato, dal monile di pregio alla brocca più modesta, e visitarlo è un entusiasmante viaggio nel passato di Ibiza. 

Il Museo è stato inaugurato il 1° maggio 1994 per desiderio del Consell Insular de Eivissa di strutturare un polo dedicato al patrimonio culturale delle Isole Pitiuse. Venne scelta Can Ros, situata sul Puig de Missa, già di per sé una scenografia: una casa di campagna dai muri spessi e dalle linee pure, perfettamente adattata alla morfologia della collina, dove ogni irregolarità dei suoi pavimenti è una peculiarità unica (come tutte le case di campagna ibizenche, poggia direttamente sul terreno, senza fondamenta). 

Semplice e funzionale, vestigia di quella “architettura senza architetto” come amava dire l’architetto Josep Lluís Sert che ben conosceva l’edilizia rurale dell’isola, il luogo ideale per ospitare le memorie del passato ibizenco e immedesimarsi facilmente in quella che doveva essere la vita di un tempo. 

Collezione permanente 

La collezione permanente espone vestiti e gioielli, e numerosi attrezzi per la lavorazione dei campi, per la pesca, ed utensili per la vita domestica quotidiana. 

Iniziate il vostro tour dalla Sala A che comprende una ricca esposizione nelle classiche teche adibite a proteggere i loro tesori: abiti antichi che vanno dal XVIII al XX secolo, per lo più realizzati in stile castigliano e le Gonellas negra, vestiti tipici delle donne ibizenche. Lasciatevi incantare anche dai bellissimi gioielli tra cui spiccano emprendades in argento, in oro e alcuni modelli più antichi, realizzati in corallo. 

Gli altri oggetti, legati alla vita contadina dell’utile, sono invece perfettamente contestualizzati in alcuni angoli della casa che fungono da sceneggiatura. Entrate nella grotta del vino, chiaro esempio di adattamento dell’edificio al terreno tutt’altro che regolare della collina. Un tempo era utilizzata come cantina, oggi ospita gli antichi oggetti che venivano usati per la produzione del vino. Tra gli elementi più importanti il bunker, la pressa per la pigiatura dell’uva e il tino in cui il liquido ottenuto veniva lasciato fermentare.

Molto suggestiva anche la cucina, una delle aree più antiche di Can Ros. La zona è composta da due ambienti, quello interno con il fornello e la lavanderia e quello esterno, dove troneggiano la stufa a legna e il tavolo che veniva usato il giorno della “matança del porc”, la macellazione del maiale, un vero e proprio evento sociale e gastronomico, che si svolgeva durante i mesi invernali. 

Infine l’interessante sala del trullo. Qui tutto è stato ricostruito per illustrare il processo di produzione dell’olio, recuperando pezzi di un antico frantoio di Sant Miquel de Balansat. Tutto è adibito per le tre fasi principali di questa atavica procedura: la rottura o frantumazione delle olive con la macina in pietra e il frantoio in pietra, la pre-macerazione con il grande torchio in legno e la decantazione, in due recipienti collegati che si trovano sotto il torchio. 

In questi spazi di Can Ros il visitatore può immergersi nella storia dell’isola, un viaggio entusiasmante reso possibile grazie ad un attento progetto di valorizzazione degli oggetti, degli spazi e del valore immateriale delle antiche tradizioni, perfettamente contestualizzate negli ambienti della finca, riproponendo le antiche funzioni delle sue stanze. 

Il progetto, valorizzare il passato per puntare al futuro 

L’elaborazione del progetto museale venne affidata a Lina Sansano Costa, storica e antropologa, con il sostegno e l’interesse di Joan Marí Tur, Assessore alla Cultura e al Patrimonio, il Conseller de Cultura i Patrimoni d’Eivissa.

L’esposizione che oggi si può ammirare al Museo Etnografico di Ibiza è il frutto di una raccolta certosina svolta negli anni: l’interesse generale suscitato all’apertura di questo nuovo spazio nei primi anni Novanta ha favorito la localizzazione e il recupero di tantissimi oggetti del patrimonio etnologico e materiale conservato nelle Pitiuse, un tesoro culturale che comprende anche quello immateriale. 

Il museo promuove l’organizzazione di laboratori artigianali, la registrazione di documentari, e tante altre attività che contribuiscono a studiare, recuperare e diffondere la conoscenza dei diversi mestieri, costumi e tradizioni della zona rurale di Ibiza. Inoltre, è stata messa a disposizione di ricercatori e studiosi una biblioteca specializzata in cultura locale, storia, fonti orali, antropologia, etnologia, conservazione e restauro e museologia, nonché una piccola videoteca incentrata su documentari etnografici, alcuni dei quali prodotti dal Consell Insular

Il Museo Etnografico di Ibiza ricerca nel passato per vivere nel futuro, lasciando alle nuove generazioni uno dei tesori più grandi dell’isola, l’identità.  

ORARI DI APERTURA:

Dal 1 aprile al 30 settembre:

Da martedì a sabato dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 17:30 elle 20:00.

Domenica dalle 11:00 alle 13:30.

Dal 1 ottobre al 31 marzo:

Da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 14:00.

Domenica dalle 11:00 alle 13:30.

Chiuso il lunedì e i giorni festivi.

Entrata gratuita.

Indirizzo: Puig de Missa – Santa Eulària des Riu

Photo credits: Alessandro Visciano, Cineticavideo.com

Seguici su