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Torre des Savinar, un posto in prima fila su Es Vedrà

Una delle torri più caratteristiche di Ibiza, un tempo avamposto per l’avvistamento delle navi pirata, oggi un’incredibile location per ammirare uno dei panorami più belli dell’isola

La Torre des Savinar svetta solitaria tra gli arbusti pettinati dal vento, proprio sul punto più alto del promontorio di Cap des Jueu, l’alto massiccio roccioso che delinea un tratto della costa a sud-ovest di Ibiza, ad un braccio di blu dalle due iconiche isole satelliti: Es Vedrà ed Es Vedranell

Raggiungerla partendo dalla nota terrazza panoramica naturale sottostante, una delle location più amate per scattare fotografie, è semplice ma occorre prestare attenzione durante il tragitto: un ripido sentiero mimetizzato tra rocce e macchia mediterranea sfida le pendenze e affatica il passo. Munitevi di scarpe comode e buona lena, sarete ricompensati da uno dei belvedere più belli di tutta Ibiza, soprattutto al tramonto, quando il sole sembra tuffarsi nel mare infuocando il cielo, una tavolozza di colori caldi dove risaltano le sagome delle due isole. 

Serviranno una ventina di minuti per raggiungere la torre: il tracciato ha una lunghezza di 1,160 metri, con un dislivello di 59 metri. Dalla struttura è possibile ripercorrere il medesimo sentiero per tornare alla terrazza panoramica su Es Vedrà oppure proseguire lungo altri percorsi trekking che esplorano Cap des Jueu e conducono a località bellissime, come quella di Sa Pedrera, nota anche come Atlantis.

Il progetto e la struttura

Torre des Savinar è conosciuta anche come “Torre des Cap des Jueu”, o “Torre dei pirati”, un vero e proprio patrimonio dell’isola, dichiarata sito di interesse culturale nel 1949. Si tratta di una delle sette torri di vedetta che puntellano la costa di Ibiza, un sistema di difesa concepito nel periodo borbonico che doveva assicurare la vigilanza insulare dei territori spagnoli e contrastare le frequenti incursioni corsare del XVI e del XVIII secolo.

Torre des Savinar fu progettata insieme alle altre torri costiere di Ibiza e Formentera (entrambe le isole Pitiuse erano dotate di questo sistema difensivo) a metà del XVIII secolo da Joan Ballester de Zafra, allora direttore ingegnere del Regno di Maiorca, ma la costruzione venne terminata sotto la direzione dell’ingegnere José García Martínez, che, secondo fonti storiche bibliografiche, riferì il completamento nel 1763.

La suggestiva torre, oggi ben restaurata, ricalca alla perfezione l’architettura militare dell’epoca. Come indicato nelle mappe del periodo corrisponde a una “torre di terza classe”: la struttura dell’edificio segue lo schema generale delle torri del XVIII secolo, con un’altezza tronco-conica, due piani e una piattaforma o terreno con un parapetto verticale continuo. 

Tutt’oggi si possono ammirare le pareti in muratura con esecuzione liscia e distinguere i tratti in marmo. Un’altra caratteristica rimasta invariata è l’accesso sopraelevato: originariamente si entrava per mezzo di una scala di corda, anche se, una volta eliminato il suo uso difensivo, venne costruita una rampa per facilitarne l’ingresso. 

Quasi per uno scherzo della storia, oggi è necessario inerpicarsi per accedere al portale d’entrata, sopra il quale sono ancora presenti le quattro porte in legno che sostenevano la muratura e permettevano di controllare l’accesso alla torre. 

Il piano principale è coperto da un tetto semisferico realizzato con intagli di arenaria. Il livello inferiore presenta, secondo l’ordine dell’epoca, un balcone e una polveriera. In tempi successivi, parte del pavimento del piano terra fu rimosso per costruire una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana dal terreno.

Vedetta o semplice deterrente? 

Secondo le fonti bibliografiche emergono delle testimonianze curiose: come la maggior parte delle torri costiere di Ibiza e di Formentera, anche Torre des Savinar non fu mai attrezzata con artiglieria o personale di servizio permanente, nonostante la sua funzione. 

L’autore Eduardo J. Posadas riporta in una delle sue opere: “Nel 1767, il capitano della milizia del quartiere di Portmany, a cui apparteneva la torre, richiese l’armamento poiché quella era una delle aree più pericolose dell’isola. Non disponendo di un servizio efficiente e di altri mezzi di difesa, incaricò lui stesso una guardia giornaliera”.

C’è da chiedersi se le torri di vedetta non fossero altro che un deterrente per i pirati visto dal mare. Come è noto, il passato è fatto di testimonianze e mezze verità che sfumano alle leggende, fantasie per appassionanti narrative: Torre des Savinar venne citata nelle pagine di  “I morti comandano” dello scrittore valenziano Vicente Blasco Ibañez, romanzo del 1909 che contribuì a favoleggiare l’identità di questo guardiano in pietra, affacciato su uno dei panorami più belli dell’isola.

Per chi invece desidera approfondire la storia dell’isola, nelle vicinanza si trova Ses Paises de Cala d’Hort, lo scavo archeologico di un appostamento Punico-Romano, sempre ad un passo da Es Vedrà.

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